Imbracature da lavoro: guida introduttiva a caratteristiche e tipologie

Guida alle imbracature anticaduta MICO antinfortunistica

DPI lavori in quota: le imbracature

L’imbracatura (detta anche imbragatura) è un dispositivo di protezione individuale di terza categoria con funzione di supporto rivolto principalmente all’arresto della caduta dall’alto, ma in alcuni casi ha anche la funzione di posizionamento dell’operatore o di tenere sospeso il lavoratore durante una certa lavorazione. E’ concepita per distribuire in caso di caduta le tensioni sul corpo mantenendo l’operatore in sospensione.

elementi costitutivi imbracatura anticaduta per lavoro
Imbracatura: elementi costitutivi

Caratteristiche delle imbracature

E’ costituito da un insieme di nastri e/o cinghie, alcune con possibilità di registrazione e di adattamento a varie taglie, avviluppanti il corpo dell’utente. E’ dotata di elementi di attacco, con forma ad anello, che consente di vincolarla al sistema di arresto caduta. 

Essendo un DPI rivolto a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente ai sensi del decreto legislativo 4 Dicembre 1992, n. 475, appartiene alla terza categoria e necessita informazione, formazione e addestramento per il suo utilizzo. L’imbragatura deve essere realizzato nel rispetto dei criteri di ergonomicità e di adattabilità al corpo di un operatore.

Deve essere costituito da materiale resistente, i cui nastri e fili devono essere in fibre tessili sintetiche resistenti alle muffe ed alle sollecitazioni dinamiche, poco sensibili ai fenomeni dell’invecchiamento.

Deve essere in buono stato di conservazione; mantenuto in stato di efficienza e di igiene; in caso sia necessario provvedere a sostituzioni di parti e/o riparazioni, deve rimanere in azienda traccia documentale delle stesse, e comunque le stesse devono essere condotte assicurando il livello di qualità prestazionale garantito dal fabbricante al momento dell’acquisto. 

Il sistema di protezione individuale contro le cadute dall’alto deve riportare questi contenuti minimi:

  • Marcatura CE e numero dell’organismo notificato
  • Nome del fabbricante
  • Nome del prodotto
  • Modello e tipo
  • Numero di serie o altro sistema di tracciabilità
  • Norma di riferimento e anno
  • Anno e mese di produzione
Contenuti minimi etichetta imbrago

Irrinunciabile: la marcatura CE sull’imbracatura con il numero dell’organismo notificato che ha effettuato la certificazione. Il libretto di uso e manutenzione fornito dal fabbricante e rilasciato dal venditore al momento dell’acquisto deve essere sempre presente e scritto in Italiano e deve avere un apposito spazio dove inserire i dati dell’utilizzatore e delle ispezioni (nome, cognome, data primo utilizzo, etc)

Un esempio pratico di imbracatura

A seconda del produttore si possono trovare etichette più o meno ricche di dati e dettagli, ma che comunque devono riportare i dati minimi che vi abbiamo appena segnalato.

Esempio etichetta imbragtura da lavoro

Gli impieghi

Dispositivo di protezione individuale obbligatorio in tutti quei casi in cui pur essendo già state adottate tutte le possibili misure tecniche di prevenzione, anche di protezione collettiva, o nell’impossibilità tecnica di adottare DPC, permane un rischio residuo di caduta dall’alto. Deve essere destinato dal datore di lavoro ad un uso personale salvo quanto specificato all’art. 77 c.4 l.d) D.Lgs 81/08. Si rende necessario in quelle particolari fasi lavorative in cui l’operatore è esposto al rischio di caduta dall’alto della copertura o di parti di essa aperte sul vuoto dalle quali è possibile cadere da altezza superiore a 2,00 m rispetto a un piano stabile (vani scale, porzioni non portanti della copertura, lucernari, passerelle, ecc.).
Esistono vari tipi di imbracature dotate di punti di ancoraggio diversi in funzione del loro utilizzo e delle tecniche di lavoro. Qui sotto trovate tutte le tipologie di punto di ancoraggio che possono essere presenti su un’imbracatura.

individuazione punti di attacco imbracatura anticaduta
Possibili punti di attacco imbracatura
tipologie di imbracature anticaduta
Punti di ancoraggio e tipologia di lavorazione

Le specificità

Dispositivo di protezione individuale che garantisce, in combinazione con un opportuno sistema di arresto cadute, una risposta al rischio residuo nel caso di cadute dall’alto. 
Il suo uso in cantiere è giustificato soltanto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta che il lavoro possa essere effettuato in condizioni di sicurezza e l’impiego di un’altra attrezzatura di lavoro considerata più sicura non è giustificato a causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non possono essere modificati .

Le criticità

Può essere utilizzato solo da personale informato, formato ed addestrato al suo utilizzo che ne conosca, oltre alla modalità di indossabilità anche le procedure per risultare sempre ancorato ad un punto fisso.

L’imbracatura infatti fa parte di un sistema composto da:

1.      Sostegno per il corpo costituito dall’imbracatura deve essere adattabile alla morfologia corporea ed in grado di distribuire le tensioni dovute ad una caduta che devono essere inferiori a 6 KN = 600 Kg

2.      Ancoraggio fissato alla struttura in grado di garantire opportuna resistenza gli effetti di una caduta

3.      Collegamento tra imbracatura e punto di ancoraggio (cordino, retrattile, corda guidata etc)

Fra tutti i principali sono:

  1. Esistenza di un punto di ancoraggio affidabile;
  2. Punto di attacco ad un sottosistema affidabile (assorbitore di energia, cordini, connettori,ecc.)
  3. Esistenza di bordi taglienti, temperatura elevata, conducibilità termica
  4. Cattivo stato di conservazione e/o utilizzo erroneo da parte dell’operatore
  5. Valutazione condizioni di contorno (lavoro in trattenuta e/o con arresto di caduta, calcolo tirante d’aria, valutazione modalità di recupero)

Ogni quanto effettuare le ispezioni

A partire dalla data di utilizzo, con cadenza annuale, va eseguito la verifica dei DPI di 3° categoria da parte di ente o azienda specializzata che provvedera a verificare l’indoneità del DPI ed in caso contrario provvederà alla riparazione dello stesso sostituinedo le parti danneggiate.

Ogni volta che viene utilizzata l’utilizzatore deve provvedere ad una ispezione visiva dovrebbe essere verificata ai fini dell’analisi dello stato di conservazione, e quindi dell’utilizzo, almeno la sussistenza dei seguenti requisiti:

  • la presenza di elementi metallici non corrosi
  • la presenza di cinghie o similari sulle spalle e nella regione pelvica
  • la larghezza delle cinghie primarie deve essere superiore a 4 cm (UNI EN 361) e quella delle secondarie –bretelle e cosciali- non inferiore a 2 cm (UNI EN 361).
  • Il colore delle cuciture deve essere in contrasto con quello delle cinghie stesse.

Ai lavoratori compete la cura dei DPI messi a loro disposizione  evitando di apportare modifiche di propria iniziativa, e seguendo le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI al termine di ogni utilizzo. (Es: scrivere il nome dell’operatore con il pennarello indelebile sulla fettuccia dell’imbracatura rende l’imbrago non più idoneo all’utilizzo).

Norme di riferimento:

  • D.Lgs 81/2008: Testo unico sicurezza sul lavoro
  • D. Lgs 475/1992: Requisiti DPI
  • Regolamento UE 2016/425: Dispositivi di protezione individuale 
  • UNI EN 813: Cinture con cosciali
  • UNI EN 358: Cinture e cordini di posizionamento
  • UNI EN 361: Imbracature per il corpo
  • UNI EN 363: Sistemi di arresto caduta
  • UNI EN 364: Metodi di prova per i componenti
  • UNI EN 365: informazioni del fabbricante e marcatura

FONTI:

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Articolo di:
Devis Cherubini
Punto di riferimento del nostro store, in Mico è responsabile dell'ufficio tecnico anticaduta. Nei suoi articoli trasmette la passione e la competenza sui temi dell'antinfortunistica.

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